Regia di Pupi Avati vedi scheda film
Da diverso tempo Avati pare aver raggiunto l'encomiabile capacità di sfornare annualmente pellicole di buona qualità, quasi avesse uno "stampino" (ricordate quei graziosi giocattoli da spiaggia?). Alla lunga però, il suo cinema è diventato ripetitivo e stucchevole. Onde girare in economia storie alquanto simili con medesimo registro filmico e scansioni di scrittura, il buon Pupi modifica ogni volta l'ambientazione, imbastisce una confezione discreta, e scova, da tv, teatro o cabaret, attori alle prime armi o sul viale del tramonto, da scoprire e valorizzare (ultimamente il suo maggior pregio). Ecco quindi la bella sorpresa Albanese, a dire il vero in una parte che più congeniale non si potrebbe, e la Ricciarelli, positivamente impegnata a riqualificarsi come attrice senza sfigurare. "Menzione" speciale per il pessimo utilizzo della tronfia colonna sonora, questo sì, caso più unico che raro nella filmografia del regista bolognese. In attesa del prossimo stampino....
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