Regia di Silvio Amadio vedi scheda film
Giovane e piacente, Greta prende servizio nella villa di uno scrittore come segretaria. In realtà la ragazza ha intenzione di scoprire che fine abbia fatto la precedente segretaria, sua amica. Ben presto si ritroverà obiettivo di un piano omicida.
Attivo sia come sceneggiatore che come regista fin dalla fine degli anni Cinquanta, Silvio Amadio si è sempre dedicato alle fasce più popolari del cinema nostrano, a opere sostanzialmente alimentari e neppure fra le meglio assortite. Peplum, cappa & spada, spaghetti western: nel suo percorso artistico, all'inizio dei Settanta, il Nostro non poteva che incappare nel thriller a sfondo erotico; eccoci così arrivati ad Alla ricerca del piacere. La pellicola, da Amadio scritta e diretta, sfrutta come può - cioè maluccio - la presenza di un paio di nomi di qualche richiamo nel cast: l'americano Farley Granger e il sex symbol Barbara Bouchet, naturalmente seminuda per gran parte della trama; per il resto il reparto interpreti consta di seconde e terze linee: Rosalba Neri, Umberto Raho, Nino Segurini e via dicendo. La storia è pretestuosa e arruffata, con pochi colpi di scena assestati alla meglio, tensione latitante, erotismo grossolano; la messa in scena, di pari passo, risulta piuttosto modesta; la velocità con cui questo prodottino è stato licenziato viene resa con chiarezza constatando che in quello stesso 1972 Amadio dirigeva quattro film, questo compreso, mentre la Bouchet prendeva parte a ben tredici lungometraggi. 2,5/10.
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