Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Nella Genova del 1944 occupata dai nazisti, Emanuele Bertone (De Sica) è un uomo col vizio del gioco che vive di espedienti, truffando persone che chiedono informazioni sui propri cari impegnati sul fronte bellico. Scoperto, finisce nel carcere milanese di San Vittore, dove un colonnello delle SS (Messemer) gli propone di farsi passare per il generale Della Rovere, un graduato a capo della Resistenza lombarda, per smascherare il coordinatore delle operazioni antinaziste rinchiuso in quella stessa casa circondariale, ma sotto mentite spoglie. In cambio, a Bertone viene promessa una somma consistente e la libertà. L'uomo si immedesimerà totalmente nella parte.
Tratto dal romanzo di Indro Montanelli, qui anche nelle vesti di sceneggiatore insieme a Sergio Amidei e Diego Fabbri, Il generale Della Rovere è uno dei più riusciti film di Rossellini, come testimonia anche il Leone d'oro vinto a Venezia ex-aequo con La grande guerra. Nettamente diviso in due parti (per un'ora e venti di durata complessiva), nella prima il film si sofferma soprattutto sulle condizioni di vita disperate di una popolazione umiliata e sottomessa dalle armate tedesche, mentre nella seconda parte il lavoro di Rossellini si trasforma in un'opera di ambientazione carceraria, forse meno fluida della prima ma con momenti commoventi. Il culmine sta nel ritratto della presa di coscienza di un uomo, capace di arrivare alle estreme conseguenze dopo aver vissuto una vita da millantatore, interpretato da un De Sica stratosferico che dà fondo a tutta la sua gigioneria.
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