Regia di Roberto Rossellini vedi scheda film
Tratto da un episodio realmente accaduto e raccontato da Indro Montanelli, "Il generale Della Rovere" è un buon film, anche se non all'altezza dei capolavori di Rossellini ("Roma città aperta", "Paisà"). La vicenda è ben raccontata, è secca e non concede molto al romanzesco né al patetico né al macchiettismo. Si tratta pur sempre di un'opera su commissione, ma affidata a gente del calibro di Rossellini e De Sica, non si corre il rischio di scadere nel prodotto di consumo. Semmai proprio affidare l'interpretazione del protagonista al regista di "Ladri di biciclette" poteva comportare il pericolo di rappresentare un personaggio troppo simpatico rispetto all'ignobile imbroglione che non esita, in un primo momento almeno, a diventare delatore dei nazisti. Il rischio, alla fine della vicenda è appena sfiorato, ma il film resta in piedi senza cadute di gusto, anche grazie a un inizio efficace nel descrivere Bertone per quel miserabile che è.
Il film di Rossellini vinse il Leone d'oro a Venezia nel 1959 ex aequo con "La grande guerra" di Monicelli (con il quale curiosamente condivideva un finale simile), e bisogna dire che quest'ultimo ha retto meglio al tempo rispetto al pur dignitoso "Generale Della Rovere".
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