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Gli anni del fascismo. Il satiro nostalgico, sia del regime che delle avventurette sessuali avute in gioventù. La sfilza di donne conquistate più o meno brutalmente. Una serie di dialoghi di impressionante vacuità, fra i quali spiccano - per i contenuti - i gemiti e gli incitamenti sessuali che i partner si rivolgono vicendevolmente. Un machismo dominante, una misoginia… leggi tutto
Recensione
Gli anni del fascismo. Il satiro nostalgico, sia del regime che delle avventurette sessuali avute in gioventù. La sfilza di donne conquistate più o meno brutalmente. Una serie di dialoghi di impressionante vacuità, fra i quali spiccano - per i contenuti - i gemiti e gli incitamenti sessuali che i partner si rivolgono vicendevolmente. Un machismo dominante, una misoginia…
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A. Massaccesi era un grande maestro in una cosa sola: il TEDIO più assoluto, sostenuto dalla falsità delle situazioni dei suoi filmacci, dalle ambizioni seriose, dalla routine più fiacca. Qui pare prendere come modello niente meno che L. Visconti, con esiti malauguratamente e diametralmente opposti, dove non sfugge neanche al ridicolo. 2
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