Regia di Garth Jennings vedi scheda film
In Inghilterra è considerato un classico il libro "Guida galattica per gli autostoppisti",divenuto film nel 2005 dopo una quarantina d'anni dalla sua prima edizione, e da noi passato molto alla chetichella durante l'estate, riscuotendo nessun interesse. Per la regia dell'esordiente Garth Jennings, il risultato su schermo non è indimenticabile,benchè sia stato indicato da più recensori come una piacevole sorpresa. Il film parte come una commedia di buon ritmo, con forti connotazioni surreali,ma ben presto la tenuta narrativa si sfalda e le numerose battute e battutine, i mostri e creature presenti divengono un catalogo senza troppa anima nè reale verve, su un tono comico molto flemmatico. Nonostante un cast di ottima composizione (ci sono anche John Malkovich e Bill Nighy in ruoli minori) i personaggi rimangono bidimensionali, con un Sam Rockwell sempre sopra le righe ed un protagonista inadatto come Martin Freeman,già visto in "Love actually":per cui il divertimento,che dopo dieci minuti di proiezione sembra annunciarsi cospicuo,si smorza via via che il film scorre e giunge ad un finale lieto che se da un lato è prevedibile,da un altro sembra quasi forzato.
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