Regia di Martin Brest vedi scheda film
Seppure con un titolo italiano fuorviante rispetto all'originale "Going In Style" (come fa giustamente notare Morandini, vivere alla grande e andarsene con stile non sono esattamente la stessa cosa), questo film è un gioiellino. Singolare esordio di Martin Brest alla regia, "Vivere alla grande", diretto da un regista all'epoca ventottenne, parla di tre anziani pensionati newyorkesi che si stufano di condurre una vita noiosa tra casa e panchina del parco, obbligata dai pochi soldi che prendono mensilmente di pensione. I tre, che non hanno più nessuno e fra l'altro convivono per dividere le spese, per vincere la noia decidono di compiere una rapina in banca. Stranamente la rapina riesce, regalando ai tre vecchietti qualche giorno di eccitazione, come non avevano più vissuto forse dai tempi della guerra. La cosa migliore del film sono comunque proprio loro, i tre anziani attori, uno più bravo dell'altro. In realtà Art Carney all'epoca non era nemmeno tanto vecchio (aveva 61 anni), specialmente rispetto agli altri: 77 l'ex direttore dell'Actor Studio (qui al suo ultimo film per il grande schermo), 85 anni Burns. Proprio quest'ultimo è il motore dell'azione filmica e poi colui che tira le fila alla conclusione, proponendo la filosofia secondo la quale è meglio un giorno da leone che cento da pecora. "Vivere alla grande" è uno di quei filmetti che nella cinematografia americana fanno la parte dei vasi di coccio, ed invece meritano (come ad esempio "I ragazzi irresistibili" e "All American Boys") un posto speciale. Ottimo.
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