Regia di Carol Reed vedi scheda film
Gioco a tre raffinatissimo tra Lawrence Harvey la Remick e Alan Bates.
Il primo è un pilota d'aereo che in seguito ad uno smacco subito dalla sua compagnia di assicurazione inscena un incidente mortale e lascia il compito alla povera mogliettina di risquotere il lauto premio.
La consegna dell'assegno viene affidata ad un giovane impiegato che faccia a faccia con la donna manifesta più attrazione che sospetto, fatto sta che la nave va in porto e la donna raggiunge il marito, ormai con una nuova identità a Malaga dove tutto sembra filare finchè una mattina i due incontrano l'uomo dell'assegno nel bar sotto il loro hotel.
Nessuno si scompone ma anche se in realtà l'assicuratore non ha mai incontrato il pilota con la sua vecchia identità sembra avere un motivo più serio di una vacanza per trovarsi li, si forma un triangolo di pericolo dove nessuno dei tre vertici è quello che sembra.
L'assolata Andalusia è il palcoscenico perfetto per raccontare questo anomalo caper/on the run britannico firmato dal sempre bravo Carol Reed: è da non crederci ma ogni film che vedo di questo storico regista non è mai deludente, anzi mi fa pensare sempre di più che sia da affiancare ai più grandi autori della stroria del cinema anche perchè la sua filmografia è ricca di grandi pellicole come "Il terzo uomo" e "Il nostro agente a l'Havana". Il trio di attori protagonisti gira bene e nello svolgersi della storia appare anche Fernando Rey nel ruolo del poliziotto, ma una lode devo farla ad Alan Bates: il suo personaggio è molto sottile e solo un attore così raffinato in grande crescita poteva sbrigare il compito. Film da vedere anzi da riscoprire.
Ha trovato e ben filmato delle location perfette per raccontare la sua storia.
In gran forma! Circoletto rosso in più nella sua filmografia.
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