Regia di Pascal Laugier vedi scheda film
Alpi francesi, 1958. La giovane Anna arriva a Saint Ange, orfanotrofio in smobilitazione. I bambini vanno via, e la ragazza rimane sola con la vecchia cuoca, la direttrice e un’ultima ospite pazza, rimasta lì negli anni. Anna, maltrattata e violentata dai padroni precedenti, è incinta e cerca di nascondere la sua gravidanza. Ma nel frattempo cominciano ad avvenire strani fenomeni, legati alla misteriosa esistenza di alcuni “bambini” nascosti da qualche parte. È il segreto di Saint Ange, legato agli orrori della Guerra mondiale ancora vicina, e che condurrà a un tragico epilogo. Il soggetto di questo horror prometteva assai bene: tutto atmosfere, pochi personaggi, l’intreccio col tempo della grande Storia. Ma per voler essere troppo “artistico”, Laugier trascura il ritmo e il film risulta lezioso, noioso, non fa mai paura. Col rischio che lo spettatore, non catturato dalla suspence, faccia attenzione alla trama (prevedibile, come sempre) e capisca subito dove si va a parare. La confezione cool (tra i produttori c’è il Christophe Gans del Patto dei lupi) uccide l’anima orrifica. La Ledoyen si impegna (anche con un nudo semintegrale), ma il cuore dei cinefili depravati batte per la direttrice Catriona MacColl, icona dei Fulci e Lenzi d’un tempo.
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