Regia di Tanio Boccia vedi scheda film
Paolo, dopo essersi rifatto una vita in America, decide di tornare in Italia; lo accolgono la sorella Gisella e i fantasmi delle passate, fallimentari relazioni sentimentali. L’uomo scopre infine che l’unica donna da lui amata, Anna, gli aveva dato una figlia, ma nel frattempo è morta.
Questa è l’opera seconda di Tanio Boccia, leggendario regista di culto per le sue produzioni di genere sgangherate a bassissimo budget; in realtà il Nostro si difende decorosamente in questa occasione, pur cavalcando con due lire l’onda del successo del momento: quella del melodramma. Nella sceneggiatura di Anna perdonami (di Mario Moroni e Alberto Albani Barbieri, quest’ultimo assiduo scrittore di copioni di tale risma) ci sono tutti gli elementi necessari per suscitare emozioni facili e per intrattenere senza tante complicazioni logiche; a discapito di una trama costellata di personaggi negativi e di situazioni spiacevoli (o più direttamente tragedie) troviamo quindi un lieto fine rassicurante. Un’ora e un quarto circa di durata, nella quale sono compresi anche alcuni minuti di esibizione musicale (Mattinata d’aprile), senza particolari ragioni se non quella di allungare il film. Gli interpreti sono abbastanza limitati e in effetti scorrendo la lista dei nomi non compaiono sorprese: Maria Frau, Aldo Fiorelli, Bruna Corrà, Cesare Fantoni, Marisa Merlini, Silvana Jachino e Alberto Sorrentino sono i principali; Fiorelli e Fantoni comparivano anche nel debutto – una pellicola non dissimile per toni e temi – di Boccia, Dramma sul tevere, dell’anno precedente. 3/10.
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