Regia di Enzo Milioni vedi scheda film
La pochezza di queste pellicola è sottolineata già dal cast scialbo, nel quale i nomi di maggiore rilievo sono quelli di Marc Porel e di Barbara Magnolfi, quest'ultima già fra i protagonisti di Suspiria. Ma di Argento, o di nero, in questa storia non c'è assolutamente nulla: la sceneggiatura firmata dallo stesso Milioni non fa che procedere per banalità e accoppiamenti - anche abbastanza espliciti, a un passo dall'hardcore - sbriciolando automaticamente qualsiasi ipotetica tensione che la scia di omicidi della trama vorrebbe creare. Scene, musiche, luci: tutto materiale di quart'ordine, realizzato in maniera dozzinale da collaboratori anonimi (rispettivamente: Natalia Verdelli, Mimi Uva e Vittorio Bernini); Milioni, dopo aver collaborato alla scrittura di qualche titolo dimenticabile come Grazie tante e arrivederci di Mauro Ivaldi o No, sono vergine! dell'ancor più sconosciuto Cesare Mancini, esordisce qui dietro la macchina da presa: fortunatamente la sua carriera da regista non durerà a lungo. 1,5/10.
Dagmar e Ursula, sorelle, sono rimaste di recente orfane di padre; si prendono una vacanza sul mare, ma, nell'albergo in cui risiedono, cominciano a verificarsi strane morti.
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