Regia di Grant Harveey vedi scheda film
le origine del male raccontate abbastanza bene nei primi quaranta minuti per poi degenerare in una noia piuttosto straziante negli altri quaranta interminabili minuti! siamo in un avamposto nell'estremo nord degli stati uniti. due sorelle scampate alla morte vengono accolte in un fortino di pionieri, non prima però di essere passate per un piccolo insediamenti indiano dove una veggente, vegge loro che devono uccidere il bambino altrimenti una sorella ucciderà l'altra. tanto per dormire sonni tranquilli insomma. una volta generosamente accolte dai gentlemen del fortino, si rendono conto che la poca gente rimasta, è assediata da un branco di lupi. i latrati lasciano pochi dubbi. scoperto pian pianino che il religioso è il solito fanatico che vede demoni di varia fattura e caratura nelle donne, e che il resto dei pionieri è ben diviso tra stronzi razzisti e progressisti che non fanno differenze di colore della pelle, rimane da scoprire un piccolo segretuccio che farà scattare la maledizione della breve saga filmica. il fascino dell'avamposto nell'estremo nord freddo degli stati uniti e l'atmosfera di paura e diffidenza che regna nella piccola comunità lì-lì dal collassare, lascia presto posto ad un trito e noiosissimo body count in cui buoni e cattivi cadono come mele marce dall'albero. c'è posto ovviamente per una visione nella caverna delle veggente, che forse non veggeva la sua dipartita da quel mondo non propriamente a favore dei nativi, e pure per un nativo che non sfigurerebbe tra le belle figurine di un twilight qualsiasi. l'ultima mezz'ora poi rimpalla tra tante parole e falsi twist falsamente finali che rendono estenuante e scomoda la seduta sul divano. una fregatura da archiviare e basta.
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