Regia di Dario Argento vedi scheda film
Argento l'ha dichiarato,è il suo film che ama meno:forse per la sua realizzazione accelerata in seguito all'inaspettato successo commerciale de"L'uccello dalle piume di cristallo",forse perché semplicemente ci si riconosce meno,agli artisti può succedere.Forse il thriller dell'autore di "Tenebre" più debitore,nell'intreccio,alla letteratura horror e gialla,"Il gatto a nove code" è tuttavia il giallo che più di ogni altro lavoro del regista romano segue le regole prescritte del genere.Non manca l'ironia,e nemmeno gli archetipi del cinema argentiano,nella sequenza più bella viene fuori tutto un chiaro riferimento ad Edgar Allan Poe,ci sono dei rimandi ai film di Argento a venire(ruoli ambigui,treni che schiacciano,ascensori pericolosi...),e la soluzione dell'enigma tende allo scientifico come non succederà più nei prossimi titoli.Karl Malden,enigmista cieco,e James Franciscus,giornalista abile anche con i cazzotti,sono una coppia ben combinata di investigatori improvvisati,Catherine Spaak è splendidamente felina e regge bene i chiaroscuri del proprio personaggio.Non molto amato di solito,è comunque un buon film:le soggettive dell'assassino sono le prime di molti incubi in prospettiva.
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