Regia di Jean Negulesco vedi scheda film
Melodramma dalle tinte noir non privo di ingenuità ma con un certo fascino.
Gran parte del merito va a Ida Lupino, bellissima e intensa, che riesce a dare credibilità e complessità al personaggio di Libby, una ragazza traumatizzata fino alla balbuzie (la causa, di origine familiare, non ci viene mai spiegata del tutto) e letteralmente isolata dal mondo (nella deep valley del titolo originale) che trova sicurezza e conforto nell’amore verso un ricercato di buon cuore e pessimo carattere.
Più interessante la prima parte (la descrizione dell’inquietante vita familiare, la nascita di un amore impossibile a priori – e quindi rappresentato con un impianto quasi favolistico, soprattutto per una curiosa analogia tra il look di Libby e quello della Dotorhy del mago di Oz, Cairn Terrier incluso), anche se il film riesce a mantenere vivi interesse e stimoli per tutta la sua durata.
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