Regia di Pietro Reggiani vedi scheda film
Esordio nei lungometraggi per Pietro Reggiani, è un film toccante e ben fatto, nonostante gli scarsi mezzi, capace di far provare notevole empatia verso il protagonista.
Film targato Pietro Reggiani, regista dal potenziale interessante ma poco sfruttato. Questo è il suo esordio con un lungometraggio, esperienza che ripeterà solo 10 anni dopo, con il deludente La dolce arte di esistere.
L'estate di mio fratello è un film profondo e toccante, pur senza essere privo di spirito, nonostante l'utilizzo secondario di una tematica delicata quale l'aborto.
Il film è diretto bene, complici anche i buoni interpreti, e c'è un senso di empatia totale nei confronti del giovanissimo protagonista. Vuoi per un fattore nostalgia, dovuto alla buona ricostruzione degli ambienti di fine anni '60 che si nota anche nelle piccole cose come i giochi di fantasia del personaggio principale, o vuoi per l'ottimo tratto psicologico.
Il film mostra alcuni sprazzi abbastanza creativi e delle idee mica male, nonostante tratti l'insieme di tematiche con una finezza di tatto ed una sensibilità rara.
Bello il finale.
La colonna sonora accompagna degnamente il tutto.
Vi sono chiaramente dei difetti dovuti al poco budget della produzione, ma nulla che possa troppo inficiare sulla riuscita del film.
Vi consiglio di recuperare il DVD, anche se non è facile da reperire (già ai tempi d'uscita il film fu distribuito pochissimo, praticamente fu auto-distribuito).
Voto: 7,5/10
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