Regia di Pietro Reggiani vedi scheda film
Decisamente interessante questo esordio cinematografico di Pietro Reggani.Il film è il classico fim no budget ma fatto con un amore per la Settima Arte che non ha eguali.I set sono volutamente(e doverosamente viste le dimensioni produttive) spogli,dimessi ma quello che conta è il quadro,non conta la cornice.Lo spunto è originale:famiglia con figlio si trasferisce nella campagna veronese negli anni 70 per decidere se tenere o meno il figlio che la madre porta in grembo.E questo scatena la fantasia del piccolo Sergio che crede di essere nato per rimanere solo e invece si ritrova con un fratellino immaginario(all'inizio anche una sorellina) che ha il dono di mettersi sempre in mezzo e ostacolarlo in ogni maniera.Il motore del film è proprio il terrore di Sergio nel dividere le cose che ha,le visioni che la presenza non voluta scatena(esilarante la visione dello sbarco sulla Luna con e senza il fratellino)visioni che lo accompagnano costantemente e nei suoi pensieri cerca ogni modo per eliminare il fratellino.Ma quando la madre perde il bambino tutte le fantasie del bambino si trasformano in altrettanti sensi di colpa con addirittura annesso un tentativo vero di suicidio(di ironia veramente nera i momenti in cui Sergio immagina di suicidarsi nei modi piu'disparati).Il film di Reggiani mi ha colpito molto per come riesce a posizionarsi ad altezza di bambino,raramente ho visto tale realismo nella rappresentazione delle piccole e grandi ingiustizie a cui un bambino crede di essere sottoposto,le lotte per accaparrarsi il giocattolo migliore,la competizione per l'affetto da parte dei genitori,le prevaricazioni che tra fratelli sono molto comuni,Reggiani riesce a trovare una chiave assai realista per descrivere questo mondo,i bambini si comportano veramente cosi',nella loro innocenza si inserisce presto il concetto di competizione se hanno un fratellino o una sorellina.Pero'è altrettanto vero che dopo il tentativo di suicidio ci sia una sorta di conciliazione....Lo spunto ricorda parecchio un horror di Mulligan ma qui di horror non c'è nulla ,c'è un umorismo nero e un ironia acida nella descrizione del mondo del piccolo Sergio...mondo che non è precisamente tutto rose e fiori.... Curioso e straniante allo stesso tempo l'epilogo girato cinque anni dopo con gli stessi attori,Sergio ormai adolescente e il fratellino immaginario piu'piccolo ancora insieme a lui.....
simpaticissimo
brava
non male
per il Sergio del film è una sorta di palla al piede
esordio originale e molto interessante
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