Regia di Fernand Léger, Dudley Murphy vedi scheda film
Reiterazione delle forme, con accelerazioni e rallentamenti, immagini destrutturate, frammentate e decontestualizzate per coglierne l'essenzialità: uno dei gioielli delle avanguardie teoriche degli anni Venti, un vortice visivo, cubista nell'ispirazione ma profondamente "cinefilo" nella composizione plastica dell'inquadratura, diretto ed ideato da Fernand Léger, che si avvale del contributo dell'operatore Dudley Murphy (e alla fotografia collabora anche Man Ray), con un fervore creativo e un rigore stilistico di straordinaria resa espressiva.
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