Regia di Richard Brooks vedi scheda film
Le spine pungenti del ginepraio famigliare sono sempre state care a Williams e immancabilmente costano care ai suoi personaggi maledetti, pungolati, storditi ed ammalati da vite sbandate in cui si è perso il bandolo della matassa, nei giorni in cui le bugie ricoprono con uno strato di glassa rosa e dolciastra urticanti verità, prese di coscienza, maturità, mortalità, redenzione, conti in sospeso e rese dei conti.
La famiglia Pollitt posta al centro dell'attenzione in "La gatta sul tetto che scotta" è un concentrato di contrasti interni: un figlio come tanti altri ma maturo e responsabile con moglie brutta e zelante e prole crescente, uno fuori dal comune ma infantilmente attaccato al biberon del whisky convinto che l'appalauso della folla sia il sale della vita con una moglie bellissima che lo ha deluso perchè lui è convinto che lo abbia tradito con il suo defunto amico del cuore compagno di squadra probabilmente suicidatosi per il rimorso del tradimento, una madre oggetto che non può ne sapere ne disquisire del benchè minimo serio argomento, un padre generoso con il portafoglio ma avido di sentimenti che ormai fa a spadate con le lancette lunghe usando la siringa colma di morfina a causa del quarto segno dello zodiaco.
Il villone che domina i campi di cotone è il teatro in cui Brooks racconta questo stillicidio di parole rotanti e litigi perforanti che tarda un pò ad ingranare ma poi snocciola i suoi argomenti attraverso gli occhi intensi delle sue star super star Newman-Taylor che fanno in tempo a far scattare le lingue prima dell'ormai pensionato -The End -........ma non è finita: Williams è un pò demodé, forse è nato passato di moda, forse è nato per rendere drammatico anche il giorno del compleanno di Calimero pulcino nero.
Il doppiaggio italiano fa riferimento allo sport praticato da Brick come football ma la terminologia usata da da intendere che non si tratta di quello americano in realtà praticato dal personaggio come ben chiaro nella gigantografia in soffitta ma di quello europeo. Come ho questa certezza? E' quasi impossibile che una partita di football americano finisca 4-0, a meno che il quarterback della squadra che attacca non venga placcato con la palla in mano nella propria end zone.
Intensa come non mai e bella come sempre con gli occhi più espressivi che mai
In forma Newman sciorina il suo talento affiatato non poco con la Taylor e con.....
Burl Ives!!!!!!!!!!! Il vecchio Burl non è sempre il massimo ma quando sta male rende bene
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta