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La gatta sul tetto che scotta

Regia di Richard Brooks vedi scheda film

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La recensione su La gatta sul tetto che scotta

di GioviNCC
7 stelle

Liz buca lo schermo ma la vera protagonista è Madeleine Sherwood.

Tratto dalla commedia di Tennessee Williams e girato come se fosse a teatro, in pratica completamente in interni e in una sola casa. Tutti bravi, ma magari i dialoghi potevano essere meglio adattati alla versione cinematografica, così come ricopiati hanno troppo pathos e rasentano il ridicolo. Però, se lo guardate come se appunto fosse su un palcoscenico, va bene. Dal testo teatrale originale la latente omosessualità del protagonista è stata modificata ed edulcorata secondo i canoni del 1958, e in questa "riqualificazione" si perde molto dei sentimenti dei protagonisti e anche del rapporto causa-effetto descritto -- non entro in particolari per non anticipare la trama, chiunque può approfondire per suo conto.

Liz Taylor, all'epoca 27 anni, è certamente splendida e buca lo schermo, Paul Newman è un po' appannato ma se la cava. Burl Ives, il patriarca della famiglia, è "semplicemente" grande, vale a dire senza i narcisismi dei falsi divi. Ma la vera grande attrice in quest'opera è Madeleine Sherwood, nella parte di Mae, quella che sforna un figlio dopo l'altro per ingraziarsi il padre: davvero fantastica, avrebbe meritato un Oscar o almeno una nomination ma purtroppo niente (in effetti il film non ne ha vinto nessuno pur avendo 6 nomination). Altri elogi: sceneggiatura di Brooks-Poe e montaggio di Ferris Webster: pur nel difficile lavoro di trasformazione da teatro a cinema e nonostante i dialoghi inadatti, il ritmo veloce e la semplicità e chiarezza delle sequenze coinvolgono lo spettatore fino alla fine.

 

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