Regia di Peter Jackson vedi scheda film
Film della vita per Peter Jackson,che,forte dei trionfi della trilogia tolkeniana,dei suoi incassi miliardari e degli Oscar vinti,ha rilanciato con un secondo remake del grande classico di Schoesdack & Cooper che dai primi anni Trenta è lì a fornire ispirazione ai cinefili appassionati di fantascienza:e,come è accaduto a tanti altri autori di cinema,poteva rivelarsi un entusiastico passo falso per l'autore di "Creature del cielo",realizzare il proprio sogno dandogli i contorni di un canonico lungometraggio. Ma il neozelandese ha rielaborato il canovaccio sempiterno dell'originale e vi ha inserito una forsennata serie di citazioni da altro cinema,riuscendo in un'amalgama che ha del mirabile,e restituendo in più momenti la pura dimensione fiabesca a questa avventura al massimo formato.Il Kong per niente antropomorfo ,protagonista di questo kolossal opportunamente riambientato nell'epoca del primo film,è forse la più carismatica rappresentazione della creatura regnante su Skull Island: e il rapporto che instaura con la bionda Ann Darrow è ,fuori dalle connotazioni erotiche dei suoi predecessori,una relazione paritaria e affettuosa,anomala per un essere obbligato da sempre a distruggere tutto l'"Altro" per sopravvivere. Jackson concede ,dopo un bellissimo sopraggiungere dell'alba,una "Morte dolce" al suo gigante coraggioso:e ,nonostante la chiosa-citazione ulteriore del "King Kong" anteguerra,dimostra una volta in più che i grandi guerrieri sono destinati ad essere vulnerati e vinti dalla Donna propagatrice di tenerezza,unica cosa da cui nessuna corazza può proteggere il cuore.
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