1979. Il diciottenne Saleem vive con la madre Ayesha a Charki, un piccolo villaggio del Punjab pakistano. Con il passare del tempo il ragazzo si lascia coinvolgere sempre di più da un gruppo di fondamentalisti islamici, lascia la sua ragazza Zubeida e cambia radicalmente stile di vita. La situazione precipita quando un gruppo di pellegrini Sikh provenienti dall'India giunge nel villaggio. Tra di loro c'è un individuo che cerca la sorella Veero, rapita nel 1947. L'incontro con quest'uomo risveglia in Ayesha tristi ricordi...
Note
L’inizio, con qualche accenno vagamente Bollywood e qualche eco delle saghe familiari alla Ray, prometteva di più. Invece è un film di semplice e didascalico realismo, con una struttura solida e tradizionale, che punta tutto sull’impatto e l’attualità di una storia non troppo nota (il destino delle donne indiane dopo l’arrivo dei musulmani nei villaggi del Pakistan).
Silenziose sono le acque, ferme e profonde, dei pozzi nei quali, nel 1947, furono annegate dai loro familiari tante giovani donne di religione sikh. La tragedia si svolse quando il Pakistan, la "terra dei puri", divenne uno stato indipendente, nella forma della repubblica islamica. A quel tempo si ebbe la migrazione della minoranza sikh del Pakistan verso l'India e, in senso inverso, dei… leggi tutto
1979, il Pakistan è alle soglie della svolta islamica radicale. La vedova Aisha, che vive con l’adorato figlio farfallone Salim, è funestata da oscuri ricordi del ’47, quando il Pakistan era diventato una nazione indipendente per gli indiani musulmani. La situazione precipita quando Salim si lascia irretire da alcuni cattivi maestri fondamentalisti, e l’arrivo di un pellegrino sikh… leggi tutto
Silenziose sono le acque, ferme e profonde, dei pozzi nei quali, nel 1947, furono annegate dai loro familiari tante giovani donne di religione sikh. La tragedia si svolse quando il Pakistan, la "terra dei puri", divenne uno stato indipendente, nella forma della repubblica islamica. A quel tempo si ebbe la migrazione della minoranza sikh del Pakistan verso l'India e, in senso inverso, dei…
Dalle mie gocce uscivate dipinti di vene e carezze di sangue, di strappi. Eravate miei, eravate parti di voce, naviganti nel mio sudore, grida dipinte di ossigeno, e panna, e insulina. Vette di cartavetro a smussare…
Non sono d'accordo con la recensione piuttosto saccente e prevenuta di Film TV, un film così fa un ritratto forse lontato dalla sensibilità nostra e narra di un pericolo imminente per un paese come il Pakistan, su un intreccio consapevolmente popolare e con qualche tocco narrativo shakespeariano.
1979, il Pakistan è alle soglie della svolta islamica radicale. La vedova Aisha, che vive con l’adorato figlio farfallone Salim, è funestata da oscuri ricordi del ’47, quando il Pakistan era diventato una nazione indipendente per gli indiani musulmani. La situazione precipita quando Salim si lascia irretire da alcuni cattivi maestri fondamentalisti, e l’arrivo di un pellegrino sikh…
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Commenti (1) vedi tutti
Pienamente d'accordo con Denis. La recensione di FILM TV non ci azzecca. Film bellisimo, poetico e, purtroppo, drammatico. Da vedere…e non solo
commento di pierlues