Regia di Cesare Bastelli vedi scheda film
Disavventure sentimentali di una domenica di libera uscita per tre giovani soldati.
Prova di discreto spessore per Nik Novecento, il giovane interprete bolognese scoperto da Pupi Avati pochi anni prima e destinato purtroppo a una fine prematura, appena 23enne, nel 1987: Una domenica sì è una commedia agrodolce di provincia, dagli argomenti e dai toni tipici del regista emiliano che delega però qui la direzione della macchina da presa a Cesare Bastelli, esordiente in tale ruolo ma già da lungo tempo aiutoregista proprio di Avati. Il personaggio affidato a Novecento, come si diceva, è il perno della sceneggiatura (Giancarlo Scarchilli, Cesare Bornazzini e Roberto Gandus) e attorno a lui ruotano le vicende sconclusionate di un gruppetto di ragazzi, ai quali corrisponde una manciata di giovani interpreti, di alcuni dei quali si sentirà ancora parlare in seguito: magari non tanto di Dario Parisini e Davide Celli, ma di Elena Sofia Ricci e Fiorenza (figlia di Duccio) Tessari, sì. Una domenica sì è una pellicola leggera nei contenuti - complice probabilmente anche una messa in scena spesso distratta, con una direzione degli attori molto grossolana - ma senza dubbio dotata di un'atmosfera ben strutturata, puntellata di spirito goliardico intinto di innocente nostalgia. In un termine (brutto, ma efficace), un film inoffensivo, ma che si segue con piacere anche grazie allo stralunato protagonista. Musiche di Riz Ortolani. 4/10.
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