Regia di Dan Harris vedi scheda film
Piccolo, quanto interessante, film, passato chiaramente inosservato nei nostri cinema e nelle nostre videoteche un paio di anni fa. Storia di disgrazie familiari che parte senza tanti preamboli, giusto per far capire quale sarà l'andazzo (il suicidio del primogenito amato e bravo in tutto, ma, proprio per questa sua posizione sociale di primo della classe, triste e non capito) per poi proseguire con i drammi/vicissitudini dei vari componenti del nucleo sconvolto.
In tutto questo, discreto l'esordiente regista Dan Harris che confeziona un insieme con tante figure ben delineate (sceneggiatura non perfetta, ma che mette tanta carne al fuoco), ma soprattutto intensi gli attori.
Su tutti svetta la mitica ed inesauribile Sigourney Weaver, capace di resistere su grande schermo nonostante gli anni e con il coraggio di interpretare personaggi non facili in film di secondo piano (almeno per l'industria cinematografica e per i Festival). Bravo anche un dimesso (volutamente) Jeff Daniels e la promessa (di ieri, realtà oggi) Emile Hirsch che ci regala una prova intensa e convincente.
Incredibile invece pensare a come sia cambiata in pochi anni Michelle Williams (moglie del compianto Heath Ledger) qui ancora piuttosto involuta.
Insomma, un film che se vi capita di trovare in giro, vale la pena di una visione.
Acerba, incredibile come passa il tempo.
Discreta prova.
Dimostra di aver avuto talento fin da giovanissimo (cosa rara)
Un mostro di bravura, intensa, drammatica ed emotiva, oltre che fisicamente sovrastante.
Regia curata, semplice, ma efficace.
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