Regia di Eric Darnell, Tom McGrath vedi scheda film
Madagascar, l’ultimo nato di casa DreamWorks è una sorta di ibrido tra la Manhattan di Woody Allen e Lost, il serial cult del momento; una miscela esplosiva tra l’ironia nevrotica e smaliziata del cittadino tipo di New York e il ritorno forzato a una vita primordiale in una Natura incontaminata. Solo che i protagonisti non sono umani, ma gli animali dello zoo di Central Park, vere star viziate e coccolate da inservienti premurosi e da un pubblico entusiasta. Il leone Alex, Gloria l’ippopotamo e la giraffa Melman entrano però in crisi quando la zebra Marty, assistendo a un tentativo di fuga dei perfidi pinguini, inizia a desiderare di tornare in libertà. La sua fuga costringe anche gli altri a seguirlo e tutti si ritrovano impacchettati su un cargo. La nave durante la tempesta perde il suo carico e i quattro si trovano naufraghi sulle coste del lussureggiante Madagascar, dove li attendono molte sorprese e la nostalgia per la vita agiata di New York. Citazioni filmiche e una colonna sonora accattivante suggellano una confezione di gran livello in cui spiccano i miglioramenti della tecnologia digitale, che fa sfoggio di sé specialmente per la criniera del leone Alex dove i peli fluttuano con un realismo davvero sorprendente. Però il meglio di sé il film lo offre nel delineare una sorta di “buddy movie” in cui vige il valore sacro dell’amicizia e i protagonisti scoprono che la libertà è un valore che, se affrontato con leggerezza, può anche generare ansia e paura. F.L.
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