Regia di Eric Darnell, Tom McGrath vedi scheda film
Divertentissimo cartoon griffato Dreamworks Animation, con i soliti cliché (animali antropomorfi, doppiatori di lusso – a parte in Italia, dove ci hanno rifilato una manipolo di attorucoli di proprietà Fininvest- nonché recitazione sui generis) con battutine al vetriolo e storia abbastanza scontata.
Il film però ha dalla sua parte una sceneggiatura particolarmente interessante, con un’idea di fondo che seppur non originale, risulta estremamente ben sviluppata. Si fa segnalare, oltre che per il clamoroso battage pubblicitario che l’ha preceduto, anche per un’animazione molto bella, anche se potenzialmente in grado di far rigirare nella tomba Mr. Disney e tutti quelli abituati a progettare un cartoon partendo da una striscia a fumetti. Il ricorso alla computer grafica è pressoché totale, retaggio di un cinema d’animazione che se non s’adeguasse, non potrebbe fare gli stessi incassi (sic!).
Venendo alla trama, 4 animali dello zoo di New York (giraffa, zebra, ippopotamo e leone) con l’ausilio di 4 pinguini similcamorristi evadono per raggiungere “la natura”. Nonostante il giudizio in merito non sia unanime, i 4 si ritrovano scaraventati in Africa, dove sconvolgono una comunità di lemuri pazzoidi del Madagascar. Il finale è un tantino deludente, anche se rimane una colonna sonora (ottenuta italianizzando la famosa canzone rap “I like to move it, move it””) che diventerà il classico tormentone, principale elemento identificativo del film.
Il giudizio positivo sta in due elementi: il mancato – apprezzabile – ricorso alla scurrilità: qualche ruttino, ma niente allusioni sessuali o scorregine e soprattutto il ricorso (più o meno velato) alla citazione cinematografica.
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