Regia di Wes Craven vedi scheda film
Quando un film parte bene, col giusto ritmo e con la capacità di concentrare l’attenzione, pensi che poi sarà un crescendo di ottime impressioni e invece… qui a metà film cominci a ricrederti e ti tocca pure ammettere che il livello cinematografico si sta precipitosamente eclissando e non puoi fare nulla se non sperare che finisca presto. La banalità di alcune sequenze atterrisce più dell’impossibilità reale, manipolate a favore della spettacolarità, si manifesta sotto forme inconsce che fanno trasalire per le assurdità che finiscono per mostrare. L’unica nota semi-piacevole è Cillian Murphy, con quel volto da matto patentato e con l’accanimento gratuito (e in parte, alla fine, ingiustificato) che rivolge a Rachel McAdams, che ha il volto più sorpreso e angosciato di ogni singolo spettatore. Sarà che la fotografia è scadente, quasi da serie tv, sarà che il finale è talmente mieloso da far salire il colesterolo, ma questa pellicola è stata una vera e propria delusione. Una perdita di tempo.
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