Regia di Tony Scott vedi scheda film
Se dovessi stilare una mia personale classifica dei peggiori film della storia del cinema, DOMINO meriterebbe senz'altro un posto di tutto rispetto. Storia vera (più o meno, come anche specificato nei titoli di testa) di Domino Harvey, figlia di Laurence Harvey, attore anglo-lituano, ricordato per titoli come LA BATTAGLIA DI ALAMO e VA E UCCIDI. Ragazza violenta, irrequieta e problematica, abbandonerà le passerelle dell'alta moda londinese dove era stata introdotta dalla madre ex-modella, per trasferirsi negli States e intraprendere l'avventurosa carriera di cacciatore di taglie. Il mediocre Tony Scott sembra veramente poco interessato alla biografia di questo singolare personaggio, morta a soli 36 anni in circostanze un po' misteriose, forse a causa di una overdose. I particolari sulla sua vita privata ci vengono giusto accennati all'inizio, dopodiché prende il via un'assurda vicenda diciamo "poliziesca", probabilmente inventata di sana pianta, o comunque non in linea con i fatti reali. Scott gira un videoclip della durata di due ore, dove al povero spettatore non viene risparmiato nulla: zoomate improvvise, scene al rallenty e improvvisi stacchi. Fotografia satura di colori fortissimi, dove primeggiano il giallo e il verde. Montaggio frenetico, ritmo forsennato e urlato. Chiasso e tanta, tanta volgarità. Uno stile che vorrebbe essere lisergico, ma che in realtà incoraggia il sempre più povero spettatore a interrompere la visione prima del tempo. I modelli sembrano essere Tarantino, Rodriguez e NATURAL BORN KILLERS. Come nella pellicola diretta da Oliver Stone, Scott tenta una timida e appena accennata critica ai media e alla TV spazzatura. Più che una critica parrebbe più un elogio. Un film spazzatura che critica la TV spazzatura? Keira Knightley tanto bella quanto insopportabile. Sprecati Rourke e Walken. Quanto al povero Tom Waits, probabilmente passava di lì per caso con la sua decappottabile. DOMINO e' il peggior esempio (o migliore, dipende da come si inquadra la cosa) del bassissimo livello intellettivo e culturale dell'americano medio. Autentica immondizia cinematografica da smaltire nel cassonetto della spazzatura non riciclabile. Un vero calvario visionarlo per intero.
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