Regia di Peter Segal vedi scheda film
Dopo un’alcolica fuga in auto da una fidanzata che lo mantiene per la sua fama passata, l’ex campione di football Paul Crewe, noto alla giustizia per aver venduto una partita, finisce in una prigione del New Mexico. Qui il direttore lo costringe a formare una squadra di detenuti che giochi contro quella ufficiale dei secondini. Inizia e prosegue più o meno come l’originale del 1974 (Quella sporca ultima meta di Robert Aldrich) questo remake firmato Adam Sandler/Peter Segal, rispettivamente interprete e regista di Terapia d’urto e 50 volte il primo bacio. Sandler fa di tutto per non sfigurare rispetto alla coolness di Burt Reynolds (che appare nel ruolo del co-allenatore Nate Scarboro). Ma il film vira verso una comicità dal target adolescenziale, che fa leva sulla sessualità coatta del carcere, la fisicità di Chris Rock (che viene, come Sandler, dal Saturday Night Live) e dei comprimari. Nota di merito per le sequenze d’azione, con effettive stelle della NFL. Ma la rabbia e la scorrettezza alla base della partita del ’74 è annacquata tra ralenti, montaggio da video rap, esaltazione di corpi - quelli dei giocatori di colore, come il rapper Nelly - gonfi di ormoni bilanciati da buoni sentimenti. La meta è proprio “un’altra”. R.G.
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