Regia di Nora Ephron vedi scheda film
Non è la Ephron la regista, l' autrice di questo coloratissimo Bewitched, ma Nicole Kidman che dal primo all'ultimo minuto in cui entra in scena fa da sola il film, lo gira, lo monta, lo riavvolge, lo manda indietro con la moviola magica, lo trascina e lo fa impennare. La storia è quella del metacinema con Will Ferrell che deve cercare un modo per riappacificarsi con il pubblico e la critica che lo vogliono morto, allora sceglie Samantha/Isabel Bigelow che è una strega/donna perfetta/attrice perfetta perchè già in parte, improvvisatrice di ogni motto e di ogni battuta scesa letteralemente dal cielo, la mossetta incanta subito i produttori e fa innamorare il pubblico. Il remake di Bewitched è una coreografia kidmaniana che incanta e non delude mai, è il film narrativamente più sostenuto e confezionato della Ephron che doveva farsi perdonare cose come Michael e C'è posta per te, anche perchè Bewitched rafforza l'idea che forse esista e sia ben solido, collaudato un cinema-di-Nicole-Kidman, perchè la differenza principale tra i precedenti film della Ephron e questo sta nel cast. La Kidman rafforza un cinema che non c'è? Possibile. Meglio la Ephron di Bewitched o il Garrell di Les amants reguliers? I miei neuroni dicono che il cinema di Garrell è spuntato, prolisso, vecchio di cento anni, con una meravigliosa, mastodontica fotografia di Lubtchanski, il film della Ephron è mezzo scivolone romantico e viziato dalla cornice televisiva, una calamita per il marketing del cofanetto di Vita da strega. Eppure io mi sono divertito solo con il secondo. La differenza la faranno gli attori? La Kidman e Louis Garrell. La prima è una specialista del trucco, dell'affabulazione, della ripetizione della magia, il secondo lo stanno ancora cercando, sperduto nei fiumi di oppio e chissà cos'altro.
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