Regia di Marco Masi vedi scheda film
Larry, figlio di un poliziotto ucciso in servizio, decide di ribellarsi diventando un rapinatore. Ma la delinquenza ha un imprevisto fascino sul ragazzo, che ben presto si inserisce in una spirale di crimine e violenza.
A quattro anni di distanza dall’esordio con Cadavere a spasso (1965), torna Marco Masi con un’opera seconda da lui scritta e diretta, un gangster movie programmatico già dal titolo e a budget miserrimo. Se la storia è abbastanza attorcigliata e la tensione bene o male cresce nel corso del suo svolgimento, va comunque puntualizzato fin da subito quanto siano acerbe le doti di Masi dietro la macchina da presa; l’azione è in modo particolare diretta in maniera grossolana e naturalmente, dato il genere di pellicola, il risultato complessivo ne risente parecchio. Anche dal punto di vista del reparto interpreti non ci sono nomi sensazionali e i protagonisti sono scelti fra le seconde e terze linee del cinema nostrano: a Richard Harrison, Ingrid Schoeller, Bruna Beani, Attilio Dottesio, Vittoria Solinas e Barth Warren sono riservati i ruoli principali del lavoro. La versione oggi (2019) rintracciabile sul web, legalmente distribuita su Youtube, è mutilata a un’ora e un quarto circa di durata; spiace per il materiale mancante, ma non si può non rilevare che la lunghezza sia in questo modo assolutamente idonea. Il merito, se si vuole, di Masi è di avere qui intercettato l’onda del poliziottesco alla sua nascita, sia pure con un prodotto un po’ arruffato e di poca sostanza; tre anni più tardi tornerà sul grande schermo con il drammatico e pruriginoso Il seme di Caino, già più in linea con le mode dl tempo. 2,5/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta