Regia di Richard Attenborough vedi scheda film
Biopic di uno degli uomini più strabilianti che la storia abbia mai conosciuto. Tre ore di film in cui l'inglese Attenborough ripercorre la vita del Mahatma ("grande anima") Gandhi: dai tempi dell'impegno per la causa indiana in Sudafrica, quando era ancora un giovane ma già assai brillante avvocato, al percorso lunghissimo e accidentato che portò l'India all'indipendenza dagli inglesi nel 1947. Un percorso stupefacente, segnato dal tema della nonviolenza, del pacifismo, della pari dignità degli uomini di tutte le confessioni religiose, che costerà a Gandhi un'infinità di processi, di incarcerazioni tutte assolutamente ingiuste che nulla poterono contro la volontà di questo piccolo grande uomo di dare l'indipendenza al suo paese. I massacri della repressione britannica e quelli della guerra civile mai sedata tra indù e musulmani furono alcune tra le tante oscenità a cui Gandhi dovette assistere e a cui replicò con ripetuti digiuni. Morì nel 1948, a 79, sotto i colpi di un fanatico indù. Impossibile separare la storia straordinaria di Gandhi dallo specifico filmico: fatto sta che al film andarono ben 9 premi Oscar: miglior film, miglior regia, miglior attore (Ben Kingsley), miglior sceneggiatura originale, miglior fotografia, miglior scenografia, miglior sonoro, migliori costumi, miglior montaggio (1982) a cui vanno aggiunti 3 David di Donatello 1983: migliore film straniero, migliore produttore straniero (Richard Attenborough) e David europeo. Qualche prolissità di troppo, soprattutto negli inserti che raccontano il rapporto con i giornalisti, offusca appena la maestosità di un film che va ricordato per la grandiosità delle scene corali ma soprattutto per la prova d'attore di un Ben Kingsley immenso, oltre che somigliantissimo.
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