Regia di Lewis Allen vedi scheda film
Un film interessante, miscuglio riuscito di generi western e noir, è in realtà, soprattutto, un film per e sull'America del dopoguerra.
La vicenda si svolge in una delle cittadine prefabbricate spuntate quasi dal nulla negli anni '50, dove si respira aria di tradizione (in Sterlin Hayden, sceriffo eroe western) e di progresso (nelle case, nelle macchine, nei negozi...). E' un posto tranquillo e felice, come l'America vincente e in piena esplosione economica di quegli anni. Le tracce della guerra finita si intuiscono appena, sui reduci e sui vuoti lascati dai non reduci; ma incombono nuove minacce. Non comuniste, stranamente, ma made in US, che però, di orgoglio americano, non ne hanno neanche un po'. Frank Sinatra è un ex soldato come lo sceriffo, rappresentato con attenzione come cinico traditore della patria, capace di attentare alla vita del proprio presidente per soldi, e di uccidere chiunque con un certo gusto.
A rovinare una suspence ben costruita è la certezza che lo spietato, povero killer, si sa, non potrà riuscire nell'intento, ed è destinato a perire sotto i colpi del moralissimo e invincibile spirito americano.
Peccato, perché la teatrale e claustrofobica attesa del treno del presidente era uno spunto moderno (pur di ispirazione mezzogiornodifuocana), in questo modo irrimediabilmente invecchiato. Qualche altra ruga è registica, perché quella di Lewis Allen è un po' legnosa, ma non deludono i due attori protagonisti.
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