Regia di Uli Edel vedi scheda film
Film estremamente efficace nel raccontare il degrado urbano – e prima ancora umano – di un’intera generazione mitteleuropea di adolescenti che – per noia e mancanza di riferimenti assiologici – ha, più o meno consapevolmente, scelto la strada nichilistica dell’autodistruzione fisica e morale (complice una società la cui miserevole indifferenza la rende più carnefice che vittima).
In effetti la regia non è esente da critiche; la sceneggiatura è un po' misera (se si vuole azzardare un, sempre impietoso, raffronto col soggetto originale, il quale è di una ricchezza commovente), ma la potenza espressiva della narrazione sopperisce alle imperfezioni stilistiche.
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