Regia di Uli Edel vedi scheda film
Celebre biografia filmica giovanile della sopravvissuta scrittice Christiane Vera Felscherinow. La sua è stata un'infanzia difficile a partire dal divorzio dei genitori, poi la batosta di una sorella che sceglie di stare con il padre e forse molto altro. Così la quattordicenne Christiane, anche se la vita non gli sorride sa di piacere, è una ragazzina graziosa e silenziosa ma desiderosa di andare per la prima volta in discoteca. Il "Sound" è un locale moderno e alla moda e la sua migliore amica a certe tette! Inoltre rimorchia come una locomotiva. Per cui quale migliore occasione? Quella di provare un trip non si dimostra la migliore, non sa nemmeno lei perchè lo ha fatto. Ma il ragazzo di cui si è innamorata esce con altre ragazze e lei è venuta a conoscenza che si fa di "spada". Poi venne il giorno tanto atteso, l'invito da parte sua a passare una notte Insieme. Scimmiottare per amore lo hanno fatto tutti... Christiane fa lo stesso da lì a diventare una tossico dipendente dall'eroina il passo è breve... Christiane F. Noi ragazzi di Berlino illumina come un fioco farò la via da seguire verso la salvezza. Una via vettoriale difficile da imboccare opposta al balatro metaforico dell'inferno nero della tossicodipendenza. Un film manifesto di un'epoca giovanile degradata, medicina mediatica per le nuove generazioni perchè il dramma è reso tale, vivido, ″prosciugante″. La regia asciutta, forse troppo formale di Uli Edel si sofferma su quello che ciò importa eliminando per quanto possibile ″il romanzato″. Colonna sonora di Bowie imprescindibile.
6-7/10
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