Regia di Robert Wiene vedi scheda film
Trama
Francis racconta ad un conoscente una storia risalente a molto tempo prima. A Holstenwall per l'annuale fiera arriva un losco figuro, tal Dottor Caligari che esibisce al pubblico un sonnambulo, Cesare, che ha la capacità di predire il futuro. Dal loro arrivo ha inizio una serie di omicidi misteriosi, che Francis è convinto siano opera del sonnambulo che ubbidisce ai comandi del suo padrone. La situazione precipita e la fine sarà un colpo di scena.
Il Film
Il capolavoro assoluto del cinema espressionista non ha certo bisogno del mio misero apporto critico, per quello vedasi il saggio di Kracauer, da integrare però con le scoperte più recenti, in particolare il copione originale di Werner Krauss reso di pubblico dominio solo dal 1995, e la recensione di Spopola, mi limiterò quindi ad alcuni appunti sparsi. Non credo esista un altro film in cui la scenografia occupi una funzione altrettanto importante ed essenziale, e parimenti dicasi per la fusione tra corrente pittorica e cinema. Le ambientazioni oniriche e distorte non sono un mero strumento espressivo ma sono funzionali ed innervate alla narrazione, come si scopre in particolare alla fine della vicenda. Personalmente non posso non pensare a Gaudì, che pur non appartenendo alla stessa corrente culturale, seppe dare sostanza alla propria audacia e al proprio coraggio innovatore con forme che richiamano molto da vicino quelle presenti in questa pellicola. Con grande piacere ho scoperto che grande influenza su queste scelte ebbero le scenografie del film "Thais" di Enrico Prampolini, allievo di Duilio Cambellotti, il mio artista italiano preferito del Novecento. Per quanto riguarda il soggetto, i richiami sono molteplici: un po' "Frankenstein", un po' "La Bella e la Bestia", mentre il rovesciamento dei ruoli in una casa di cura potrebbe ricordare "Il sistema del dr. Catrame e del prof. Piuma" di Edgar Allan Poe. Le conseguenze sulla storia del cinema sono innegabili e di enorme portata: oltre agli innumerevoli richiami, basti pensare che probabilmente senza questa pellicola non esisterebbe nessun Tim Burton. Per finire, l'opera apre la strada a congetture ed ipotesi temerarie: se avesse diretto Fritz Lang, come doveva essere all'inizio, e se il produttore Erich Pommer non avesse imposto una "Rahmenerzählung", una cornice narrativa, che rovescia il senso del film, contro la disperata opposizione dei due autori, Karl Janowitz e Hans Mayer, avremmo un capolavoro ancora più grande? Non lo sapremo mai.
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