Regia di Robert Wiene vedi scheda film
E' il film fondatore dell'estetica dell'Espressionismo tedesco, grazie alle celebri e geniali scenografie "deformate" e "distorte" di Walther Rohrig, Walter Reimann e Hermann Warm, ma anche grazie ad una trama che immerge lo spettatore nel cuore di un incubo dalle tonalità fantastiche ed orrorifiche che sarà imitato infinite volte ma raramente eguagliato nella sua forza espressiva. Lo scienziato pazzo manipolatore e assassino per interposta persona era una prefigurazione della dittatura di Hitler nel clima angosciato della repubblica di Weimar? Io credo che il "Dottor Caligari" vada goduto più come una creazione puramente cinematografica, come il trionfo dell'artificio nelle sue forme più stilizzate e allucinanti, che non per eventuali sottofondi politici (sembra comunque che gli sceneggiatori Hans Janowitz e Carl Mayer volessero prendere di mira gli eccessi del militarismo prussiano, anche se questa satira fu in qualche maniera ridimensionata dall'inserimento della "cornice narrativa" nel manicomio). Si tratta comunque di un lavoro di squadra dove il contributo degli scenografi, degli sceneggiatori e degli attori (fra cui bisogna menzionare almeno l'eccellente e inquietante Werner Krauss/Caligari, un Conrad Veidt agli esordi nel ruolo terrificante dell'assassino sonnambulo Cesare, nonchè l'angosciato protagonista Friedrich Feher) risulta altrettanto decisivo di quello del regista Robert Wiene, che non era un "autore" paragonabile al genio di Fritz Lang o di Murnau. E la struttura piuttosto teatrale, a tratti un po' statica negli sviluppi di certe sequenze, è forse l'unico limite di un film comunque eccezionale, che può essere considerato opera rivoluzionaria, e comunque un capolavoro alla stregua di "Nosferatu" o "Metropolis".
voto 10/10
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