Regia di Stephen T. Kay vedi scheda film
Horror con ambizioni psicologiche quello prodotto da San Raimi e diretto da un misconosciuto regista neozelandese (suo il pessimo remake del bellissimo CARTER di Mike Hodges), che preferisce lavorare sull'atmosfera anziché su effetti gore e splatter (forse anche per il budget piuttosto limitato). Questo BOOGEYMAN si collega al filone hollywoodiano delle case infestate tanto in voga negli anni 70'-80', facendo leva, come ben specificato anche dal titolo, sulle paure più ancestrali degli esseri umani (in questo caso dei bambini). Assistiamo dunque a una serie di allucinazioni, rumori, salti spazio temporali e via dicendo, il tutto senza una grandissima originalità, o comunque qualcosa che possa portare una ventata di novità nel genere. Il tutto (o quasi) e' comunque inscenato con mestiere e una certa efficacia, regalando alcuni momenti degni di nota, come ad esempio l'incipt. Ma propri quando si pensa di riuscire a portare a casa un risultato quantomeno discreto o comunque dignitoso, arriva la l'infelicissima scelta di mostrare l'entità maligna in tutto il suo "orrore" con effetti digitali degni di un videogame di sciaguratissima realizzazione, vanificando così quanto di buono era stato fatto in precedenza. Confezione televisiva, con un protagonista inespressivo e il resto del cast che se la cava bene. Sufficienza risicata.
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