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Il delitto Fitzgerald

Regia di Matthew Ryan Hoge vedi scheda film

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La recensione su Il delitto Fitzgerald

di cheftony
8 stelle

"Se dei bambini giocano a baseball, io vedo soltanto quel bambino che non gioca perché racconta barzellette stupide...e gli altri non lo vogliono. O un ragazzo e una ragazza innamorati che si baciano...Io vedo solo che un giorno diventeranno una di quelle coppie tristi che si tradiscono a vicenda e non riescono più a guardarsi negli occhi. E io la sento. Sento tutta la loro tristezza..."

L'adolescente Leland P. Fitzgerald (Ryan Gosling) viene rinchiuso in un carcere minorile per aver ucciso senza motivo un bambino ritardato con 20 coltellate; il bambino era il fratellino di Becky Pollard (Jena Malone), una ragazza con problemi di tossicodipendenza con cui Leland si era frequentato per un breve periodo.
Mentre i genitori dei ragazzi coinvolti devono affrontare il dolore di un fatto così traumatico, improvviso e assurdo (eccezion fatta, forse, per Albert Fitzgerald (Kevin Spacey), romanziere di successo e distaccato padre di Leland), Leland si fa involontariamente notare dall'insegnante afroamericano dell'istituto in cui si trova, Pearl Madison (Don Cheadle). Quest'ultimo, aspirante scrittore in crisi, decide di seguire il ragazzo con un occhio di riguardo e lo spinge a scrivere qualcosa di sé, scoprendo in lui una persona divisa fra la follia intravisibile dal gesto commesso e una sensibilità talmente grande da rovinargli la vita...

Film indipendente americano, prodotto da Kevin Spacey e completamente scritto e diretto dall'esordiente Matthew Ryan Hoge (che non risulta aver fatto altri film, finora...), Il delitto Fitzgerald ha i suoi difetti, ma non tali da giustificare il silenzio che lo ha accompagnato.
La pecche più grandi sono una regia poco sicura e dal taglio un po' troppo televisivo e forse i tratti psicologici di alcuni personaggi solo abbozzati, ma sul resto non c'è veramente molto da annotare: la storia non è straordinaria ma ha dalla sua parte una discreta originalità e una trattazione incisiva, giocata sul dualismo fra i personaggi interpretati dai bravissimi ed efficaci protagonisti Cheadle e Gosling e su brevi e graffianti spaccati sulle vite in rovina dei parenti dei ragazzi, fra i quali emergono le condizioni di Becky, dell'amico di famiglia Allen (Chris Klein) e del padre di Leland.
Il delitto Fitzgerald parla di disagio adolescenziale, di eccessiva empatia, di incomunicabilità senza voler essere qualcosa di rivoluzionario; sicuramente non merita di essere ignorato o le bocciature ricevute dalla critica, Ebert compreso. Visto che negli ultimi mesi critica e media si sono accorti finalmente di Ryan Gosling, può essere un'occasione per recuperare del materiale dei suoi (sorprendenti) inizi, insieme agli ottimi The believer e Half Nelson.

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Ultimi commenti

  1. fixer
    di fixer

    Film complesso, sfuggente, difficile da inquadrare senza cadere nell'ovvio. La società rappresentata dal film è quella americana, ma potrebbe essere europea, australiana, che ne so. Il fatto che sconcerta è l'apparentemente assurdo delitto da parte di un ragazzo sensibile. Poi si scopre il quadro sociale in cui tutto è maturato. Ma non serve parlare di pecche di padri assenti, di stili di vita che non forniscono risposte o le risposte giuste. Ma ci sono risposte giuste? La sensibilità spiccata di un ragazzo che non sopporta di vedere il male, che vede tristezza ovunque e non riesce a far nulla per cambiare qualcosa. Leland vuole bene a quel ragazzino disabile, non lo deride, lo abbraccia, anzi. Perché lo fa, allora? Forse gli vuole talmente bene che non accetta che quel ragazzino viva nella sofferenza, nella derisione, nel male del mondo. A volte, quando si vuol troppo bene, viene tutto capovolto, a volte, fare il male è in realtà fare il bene. Orribile, certo. Ma una mente come quella di Leland, che indovina, percepisce e teme il male prima ancora che abbia luogo, non sa come combatterlo, si arrende, lascia fare, non carica sulle spalle i mali della società. Il suo insegnante, in carcere, si accorge che in Leland non c'è malvagità, ma pericolo sociale sì, assolutamente. Leland non è nè buono nè cattivo, non lotta (neanche nel gioco), non ha le ambizioni dei suoi coetanei, forse sogna un mondo migliore, sapendo che non sarà possibile. Il suo non è l'atto gratuito, libero del Lafcadio Gidiano, ma il dolore di non poter vincere il male. Uccidendo, quasi in trance, quel ragazzino disabile, lo libera e lo libererà da anni di sofferenze e derisioni. Un film che fa pensare, riflettere. Un film da vedere e, almeno per me, soffrire. Quanto alla tua recensione, nulla da dire, la condivido. Però non direi che ha il difetto di essere un pò troppo televisivo e nemmeno che alcuni personaggi sono solo abbozzati. I personaggi che hanno rilievo nel film sono ben delineati, secondo me. Ti chiedi perché il film è passato sotto silenzio... Ma chi riesce, oggi, a "sopportare" un film così, con tematiche tanto dirompenti? Tanto laceranti. Fa male vedere film così, perchè suscita una cupezza di animo che ci amareggia. Eppure...cene fossero di film così! Ciao!

    1. cheftony
      di cheftony

      Ciao! Innanzitutto scusami per il ritardo terribile nel risponderti...

      Credo che questa mia opinione risalga ad almeno 10 anni fa, quindi non so quanto possa davvero spiegare quello che ho scritto. :-) Il film - devo ammettere - lo ricordo a grandi linee, ma grazie al tuo commento e ad una revisione del trailer è come se me lo fossi un po' rinfrescato. E niente, sono d'accordo con tutto quello che scrivi. Ho notato che il titolo originale è "The United States of Leland", che per me ha un impatto decisamente superiore.
      Ciò detto, ad oggi sono vent'anni esatto dall'uscita del film nelle sale americane. E le opinioni che lo circondano sono sempre pochissime e quasi tutte negative, almeno secondo una sommaria ricerca su Google. Eppure - per quanto dura possa essere la visione - credo ci sia ancor più bisogno di film come questo. Ciao e grazie!

  2. fixer
    di fixer

    Grazie a te.Ciao!

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