Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Per caso mi sono imbattuto nel teoricamente vetusto Always, immediatamente dopo la visione del recentissimo Amelia, entrambi appartenenti a certa filmografia aviogettante ma distanti tra loro metaforici anni luce (oltre ai vent’anni di effettivo calendario). E per quanto l’agrodolce opera spielberghiana fantasmagoreggi simpaticamente, ci si apre il cuore, al sogno ed al brivido del volo, molto più agevolmente che con Amelia (piatto e freddino svolacchiamento transoceanico - per approfondimenti cfr apposita opinione -). Il Dreyfuss fantasmino risulterà forse un po’ ingessato (chissà, magari il fluido ectoplasmatico lo impacciava un attimo…) ma la Holly Hunter, per quanto posi per lo più con toni maschi e fintorudi, riesce ad emanare femminilità ad ogni fotogramma e la storia (esplicito tributo a Joe il pilota di spencertracyana memoria) si dipana fresca, leggera ed avvincente fino alla botta finale, funambolescamente eroica, che ci vedrà tutti col fiato sospeso: spettri e protagonisti, spettatori rapiti ed incandescenti velivoli. Alla faccia dei detrattori del Mida Spielberg.
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