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Il segreto del giaguaro

Regia di Antonello Fassari vedi scheda film

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La recensione su Il segreto del giaguaro

di silviodifede
1 stelle

Film sballatissimo, che prova a essere trash (non riuscendoci), con Piotta che non ha il carisma per reggere il film e con una regia di Antonello Fassari di livello disastroso.

Film sballatissimo che buca ogni possibile obiettivo.

Si vede subito che è uno sfacciato tentativo di costruire a tavolino un film trash: e proprio questo per definizione lo rende quanto di più distante da un film trash.

 

E' un instant movie che prova a quantificare a livello monetario il successo clamoroso della devastante e irripetibile hit "Supercafone" buttando come uomo copertina Tommaso Zanello aka Piotta, il quale (pur essendo solitamente simpatico) si vede subito che non è portato alla recitazione. Gli autori si accorgono che non ha la naturalezza prevista e allora buttano lì un tentativo di coralità, che però avrebbe bisogno di una mano esperta e solida in regia. Qui invece a dirigere è Antonello Fassari, che mostra una sciatteria e una clamorosa incompetenza, combinando un disastro colossale: non a caso a oggi (a 20 anni di distanza) rimane la prima e unica regia dell'ex Avanzi.

 

Si susseguono un numero enorme di volti noti, peraltro mai sfruttati bene: da Lando Buzzanca (triste la scena in cui acquista il viagra in farmacia) a Isabella Biagini, passando per Gianni Ciardo e Ugo Conti (ben prima di riscoprirsi... ehm... "opinionista sportivo" nel trashiume di Biscardi Jr a 7Gold), ma nessuno ci crede. Appare anche un numero enorme di rapper della scena romana e non solo, discretamente noti per i fan del genere di quel periodo (prima che macellai del microfono e trapper lo uccidessero), ma sono nulla più che ospitate amichevoli: su tutti lo spazio maggiore se lo ritaglia lo sfortunato Primo Brown dei Cor Veleno, deceduto nel Capodanno del 2016 a soli 39 anni.

 

Le scene sono appiccicate a casaccio, mostrando solo il lato peggiore del cinema italiano, con le donne trattate con una pesante misoginia e con una scrittura palesemente improvvisata e affrettata, che rende così il quadro di nullo interesse e di livello umoristico totalmente inesistente. Il continuo citazionismo, in particolare nei riguardi della cultura pop anni '70, poteva anche essere simpatico ma aveva bisogno di una costruzione diversa.

Film che così che risulta sbagliato a 360 gradi e da lasciare nel dimenticatoio.

 

Voto: 1

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