Regia di Mino Guerrini vedi scheda film
Tipico filmetto per "sconcertare i borghesi" e per rimanere con le pupille dilatate ad ogni volatile nudità di passaggio... Poi c'è la scandalosa droga, la solerte forza pubblica, il capo di famiglia imbecille che si fa legare come un salame (metaforicamente) dalla ragazzina minorenne (a quei tempi bastava non essere ancora ventunenni).
Ma la cosa veramente fastidiosa è il volgare, offensivo e nauseabondo insulto, iterato nei confronti di queste ragazzine.
I veri mostri, irritanti, disgustosi, sono invece quelli che escono soddisfatti dalla sala, perché un povero mentecatto come il regista, tramite il personaggio dell'ingegnere, ha avuto la viltà di insultare le donne facendo del cinema....
Non c'è trama (o qualcosa che possa degnamente chiamarsi tale)
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La testa di queli che hanno sentito l'esigenza di fare questo film.
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Il solito "comparsatore". L'impassibilità della sua faccia sembra quasi voler dire che stava passando per caso dal set...
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Attrice costretta a rifare lo stesso film un'altra volta (La bambolona, 1968), stavolta non truccata da siciliana irsuta (che "sconcerto", per il pur pingue e cinico borghese del nord, la donna pelosa!... ed i peli sullo stomaco - la pelliccia! - di tale spettatore-tipo?), ma da radiosa fanciulla del centro-nord. Rimane tutta la freschezza e la femminilità acerba di questa ragazza, ormai dimenticata anche da internet... ma non dai guardoni che a quarantanni, nel '69, andavano a sbirciarla nelle sale cinematografiche. Bella e spontanea, lei.
Attore e registra costretto a fare da specchio ideale per i quarantenni imbecilli di cui sopra. Talento sprecato... Così bravo che non si capisce se riuciva bene a fare l'imbecille o se aveva fumato anche lui, come il regista, nevvero...
Il regista era a fumare marijuana...
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