Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
La guerra dei mondi risente di un idea primigenia della fantascienza, fortemente influenzata dall'atmosfera imperante nella fase iniziale della guerra fredda, che spingeva la fantasia degli scrittori/registi ad immaginare una visione apocalitica dell'incontro/scontro con altre potentissime civiltà, sempre descritte come dotate di una (distruttiva) tecnologia superiore; tale caratterizzazione era più vistosa nella pellicola degli anni 50 e serviva ad esorcizzare il pericolo "rosso" tramante oltrecortina, ritenuto in procinto di insidiare militarmente la civiltà occidentale (come ci insegna Orwell, bisogna sempre avere qualcuno da odiare/temere). Spielberg, 50 anni dopo, si immerge completamente in tale paranoica atmosfera, attualizzandola al periodo post 11 settembre, riuscendo, grazie all'utilizzo di tecnologia ed effetti speciali "alieni" se paragonati all'artigianalità del precedessore, ad imbastire un spettacolo a tratti molto convincente; la lunga fase introduttiva ben prepara all'apocalittico sterminio della fase centrale (grazie anche alla livida fotografia), ove città e greggi di esseri umani vengono sgretolati come fossero cartapesta, con conseguente regressione ad una primaria necessità di sopravvivenza a qualunque costo: non viene mostrata, infatti, alcuna pianificazione della debole resistenza umana all'attacco, tutti si muovono senza (apparente) coordinamento, povera carne da macello data in pasto a "tripodi" extraterrestri capaci di efferatezze senza fine. Putroppo il regista decide di inserire, in un tale caleidoscopio visivo, tematiche familiari supeficiali e oggettivamente fuori luogo tra una fuga ed una nuotata in un paesaggio da incubo, non aiutato da interpreti principali non a loro agio nei dialoghi tra uno choc e l'altro. Il più convincente risulta, alfine, il personaggio paranoico interpretato da Tim Robbins in una gustosa lunga sequenza al chiuso.
Efferata.
Solida.
Monoespressivo.
odiosa, interpreta sempre personaggi antipatici, sarà un caso ?
Monocorde ed insistente.
Integralista.
Sottoutilizzata
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