Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Più che ad un re-make del film del 1953, ci troviamo al cospetto di una nuova pellicola tratta dall’opera letteraria di H.G.Wells. Gli sceneggiatori, tra i quali il fido spielberghiano, nonché regista, David Koepp, sembrano non prendere affatto di riferimento l’opera di Byron Haskin riuscendo a dar vita ad una storia diversa al centro della quale viene messa la sorte di una famiglia composta da padre e due figli. Lo script, come inevitabile che sia trattandosi di un argomento largamente abusato ad hollywood, cita a destra e a sinistra altre opere tra le quali “Signs” (per quel che concerne il fatto di narrare la storia dal punto di vista di una famiglia che si unisce sempre di più con il decorrere della storia), “Independence Day (le scene dei fulmini e delle esplosioni in cielo celate da uno spesso strato di nubi), “The Day After Tomorrow” (scena con i gabbiani che fuggono dai cieli posti sopra il mare) e “La Guerra dei Mondi” (il finale è lo stesso). Tuttavia, seppure non originale, questo lavoro di Spielberg è nettamente superiore a tutti i film sopracitati e non solo per gli ottimi effetti speciali che costituiscono la ciliegina sulla torta, ma per tutta una serie di motivi. La stessa sceneggiatura non si limita a raccontare l’invasione aliena, ma caratterizza davvero bene i vari personaggi (vedere la mutazione comportamentale che subisce il personaggio interpretato da Cruise), inoltre evita americanate stile “Independence Day” e interviene a superare quei limiti di cui si era reso protagonista il film del 1953 giustificando meglio il finale (al riguardo chi lo critica dimostra di non conoscere affatto il soggetto da cui è tratta la sceneggiatura) ed eliminando scene sciocche, dal punto di vista concettuale, come quella del lancio della bomba atomica.
La regia è deliziosa con uno Spielberg che qui vuol fare paura allo spettatore e, grazie anche a dei terribili (in senso positivo) effetti sonori e ad angoscianti giochi di luce ci riesce pienamente. Geniale l’idea del treno infuocato come straordinaria è la drammaticissima atmosfera apocalittica (come poche) che si respira per tutto il film con alcune scene degne di un horror movie (vedi quelle al buio con la sorta di sonda aliena che ispeziona l’ambiente).
Credibili le interpretazioni degli attori con un Cruise che fornisce una delle sue migliori performance di sempre dando bene l’idea della mutazione del suo personaggio. Bravi anche gli altri specie la giovane Dakota Fenning.
Che dire poi delle scenografie? Davvero catastrofiche come ci si potrebbe immaginare.
Unico neo, a mio avviso, è costituito dall’idea dei Tripodi nascosti per milioni di anni nel sottoterra. Per quale motivo, infatti, gli alieni avrebbero dovuto aspettare così tanto per invadere la Terra? E soprattutto, come facevano a sapere che un giorno sarebbe venuto ad esistere una specie che avrebbe fatto al caso loro? Misteri del cinema… In ogni caso Spielberg regala un altro gioiellino che va ad impreziosire la videoteca del sottoscritto. Ingiustamente criticato. Voto: 8.5
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