Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Dimenticate gli alieni buoni e comprensivi, qui si cambia registro e per Spielberg l'umanità diventa infestazione da debellare.
Un riuscitissimo remake dell’originale del 1953 ci trascina all’interno di un incubo fantascientifico tra i più angoscianti che il cinema abbia concepito. Le novelle dei benevoli alieni Spielberghiani fanno parte del passato remoto, come il positivismo cosmico che qui trova fine attraverso una minuziosa descrizione di un agghiacciante sterminio, in un crescendo di infinito terrore e disperazione. Giusto il tempo di introdurre i personaggi e la tensione, alimentata da ottimi effetti speciali, diviene subito altissima, senza scendere di tono fino all’epilogo che sembra non lasciare speranze. Il finale lieto, ma non necessariamente conclusivo, con furbizia lascia nello spettatore la diffusa negatività assorbita durante tutto il film. Unica pecca: la delicata problematica del rapporto padre figli trattata in modo superficiale che alla fine lascia una sensazione di forzatura nel contesto generale. Ma l'apocalisse è resa magnificamente. Fantasmagorico.
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