Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
A trent'anni di distanza da "Lo squalo",che giunse nell'estate del 1975 a stritolare ogni record d'incasso,Steven Spielberg ritorna a realizzare un kolossal che dovrebbe inquietare le grandi platee mondiali,rifacendo il classico "La guerra dei mondi":in una fase in cui il remake (imminente anche quello di "King Kong") comporta un'ulteriore spettacolarizzazione del risultato originale,e comunque una rilettura attualizzata,l'autore di "E.T." inverte il suo punto di vista sugli alieni e li dipinge come distruttori sanguinari.E'vero che il cinema americano ha appena cominciato a fare i conti con il trauma dell'11 settembre,e l'atteggiamento comune è un allarmismo attivo e pulsante:ma è lecito dire,da appassionato di Spielberg,che tutto sommato questo "War of the worlds" ,benchè spettacolare e ben realizzato, sia un lavoro inutile nella filmografia del regista.Congegnato per vedere un'apocalisse dal punto di vista di persone coinvolte e impaurite,senza soluzioni,conferma in alcuni momenti(vedi il "nascondino" con le sonde aliene nella cantina) la grande maestria registica di Steven Spielberg,cita ampiamente l'originale di Byron Haskin,ma insiste troppo sulla voglia di rivalsa degli USA sui possibili attaccanti o invasori(l'inutile fuoco sull'astronave tripode già prossima al crollo).I personaggi non sono simpaticissimi,anche se acquistano spessore con l'aggravarsi della situazione,e aleggia su tutta l'operazione un alone di sensibile preconfezione che dona poca sincerità alla pellicola,che quanto a inverosimiglianza abbonda eccome.Ad esempio,vicino a Tom Cruise succede di tutto,dalla gente polverizzata dai raggi extraterrestri a macchine e navi che esplodono,ma non viene danneggiata nemmeno la sua giacca di pelle.E,chissà perchè,i familiari della ex-moglie del protagonista se ne stanno a Boston tutti interi e ben vestiti,con il mondo in fiamme intorno.
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