Regia di Frank Kramer (Gianfranco Parolini) vedi scheda film
Fra il 1966 e il 1968 nel cinema italiano esplose e in fretta si consumò il filone dei supereroi da fumetto: una delle prime vampate significative 'di genere' dopo quelle dei peplum e degli spaghetti western. Fra i tanti sottogeneri, quello dei tre supermen proseguì parecchio a lungo, oltre i più ragionevoli termini temporali: gli ultimi episodi della serie verranno infatti girati negli anni Ottanta. Parolini, che proprio fra peplum e western all'italiana si era fatto le ossa, scrive (con Marcello Coscia e Frank Kramer) e dirige soltanto questo primo capitolo della saga, che sarà a ogni modo il più fortunato e quello sensibilmente più elaborato. Sì, c'è pochino: scenografie misere, trucchetti di regia da dilettante, una trama striminzita e interpreti non molto noti (Brad Harris, Tony Kendall e Gloria Paul sono i nomi di risalto - e c'è anche una parte laterale per Sal Borgese, che nei prossimi capitoli della serie assumerà addirittura un ruolo da protagonista in tutina rossa); c'è il minimo sindacale per realizzare un modesto fumetto cinematografico, ma perlomeno non si possono rimproverare a Parolini & co. l'azione, il ritmo, la linearità narrativa, tutte caratteristiche che verranno ulteriormente a mancare nei successivi lavori del filone. Colonna sonora caruccia con tema iperinflazionato di Ruggero Cini (autore per Morandi, Dalla, Zero, Pravo e tanti altri) e Jimmy Fontana, quest'ultimo all'epoca cantante piuttosto popolare. Produce Italo Martinenghi, che in alcuni futuri capitoli della saga passerà dietro alla macchina da presa. 2,5/10.
All'interno di un insospettabile istituto per l'infanzia, una gang criminale ha preso in ostaggio uno scienziato per creare una macchina in grado di clonare tutto: dalle banconote agli esseri umani. Per risolvere la pericolosa questione, ecco che l'Fbi manda un agente scortato da due supereroi.
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