Regia di Don Coscarelli vedi scheda film
Rivisto (martedì) finalmente, dopo molti anni: ricordo che la prima volta che lo vidi ero all'ultimo anno di superiori, in periodo pre-esami per essere preciso, e mi colpì parecchio per il suo Stile vicino all'Onirico, per alcune sperimentazioni narrative e anche per certe inquadrature estranee all'Horror centrale (come ad esempio la mano sul cambio dell'auto). Ora, dopo almeno 5 anni da allora e dopo aver visto i vari sequel (tutti ad una certa distanza l'uno dall'altro), ho finalmente potuto rigustarmi quest'Opera.
Devo dire che, stranamente, la ricordavo più 'lunga', e in particolare rimembravo una maggiore presenza della nipote della veggente, ma probabilmente alcuni passaggi dei seguiti si sono accavallati nella mia memoria dopo tutto questo tempo.
In ogni caso, però, le Atmosfere e, in certi casi, anche alcune singole Inquadrature erano rimaste ben impresse nella mia mente, e anche questa volta ho apprezzato notevolmente il Gusto onirico che domina la Pellicola, in particolare nell'abbondanza di Ombre e di luci dai colori 'spettrali', ma non va dimenticata la Stanza pervasa da quel Bianco accecante, dove si trova il 'diapason' che apre le Porte alla Dimensione di origine di Tall Man.
Molto intriganti anche le scelte di montaggio, tra flashback per indicare i pensieri e i ricordi dei vari Personaggi all'uso di inserti (come Tall Man che si sostituisce alla misteriosa Donna che attira gli uomini nel cimitero per farli fuori) utili nel rafforzare la dimensione para-surreale del Film. Certi passaggi narrativi sembrano confusi, e forse il taglio di numerosissime scene (pare che sia stato tolto metà Film) influisce in ciò, ma l'impatto conseguente rafforza il Fascino misterioso e 'da sogno' dell'Opera: anche se le esigenze dei tagli rispondevano ad una necessità di 'tenere il pubblico in sala', si sente che questi non sono stati apportati da qualche produttore invasivo (dopotutto la produzione fu gestita dal padre del Regista) ma operati dall'Autore seguendo la propria sensibilità artistica. Inoltre, una parte di questi spezzoni scartati verrà riutilizzata in "OblIVion", inserendoli, approfondendo il passato narrativo ma senza dare risposte troppo 'secche', che poi è uno dei motivi di maggiore apprezzamento da parte mia di questa Saga.
Questa sensazione di Insolubilità apre la porta a Spunti di riflessione estremamente interessanti sul Dubbio, in particolare sull'Angoscia che circonda il Mistero della Morte, che tra i vari pensieri non può non stimolare la domanda sull'esistenza di un Senso nella Vita di ogni Individuo, come pure il Dolore per la Perdita e il Timore di essere abbandonati da chi ci resta vicino. Stimoli che sicuramente la vita vera ci propone con maggiore profondità e intimità, ma anche Film come "Phantasm", dietro l'apparente obiettivo di intrattenere un pubblico Horror (vicino per sensibilità ad atmosfere più Weird e ai confini con la Sfida dell'Irrazionale, se non completamente immersi in essa), spingono lo Spettatore e la Spettatrice a rivivere prima, durante e dopo la visione queste indagini interiori di fondamentale importanza per il nostro Animo.
Sul piano produttivo, si nota la natura molto indipendente e a bass(issim)o costo della realizzazione (Imdb stima un budget sui 300,000$), ma si nota anche e soprattutto l'abilità di Coscarelli nello sfruttare al massimo i propri mezzi risicati, i quali per certi versi rendono ancora più ambigua l'Atmosfera del Film condendola con un pizzico di Minimalismo che, a parer mio, rende ancora più gustoso il risultato.
Il cast sembra quasi scelto 'tra amici' (e il fatto che i Personaggi di Michael Baldwin e Reggie Bannister si chiamino proprio Mike e Reggie parrebbe confermare ciò), ma nel senso più positivo del termine, nel senso che si avverte un affiatamento assai intimo all'interno del Trio Protagonista che ben giova allo Spirito del Film e della Saga: per questo, anche se effettivamente col passare degli anni anche io ho notato una certa debolezza nel bagaglio espressivo di Baldwin, pure io prediligo di gran lunga lui come Mike rispetto a LeGros, perché il Personaggio pare costruito apposta su di lui e, sostituendolo, è come se parte della sua Personalità si perda. Ma aspetto la revisione del II per confermare queste mie impressioni/teorie.
Indimenticabile il Tema Musicale, che accompagnerà sempre la Serie fino all'ultimissimo capitolo, incontrando anche delle interessanti (anche se 'minori' nell'impatto, a parer mio) variazioni. Ad un certo punto, verso il Finale mi pare, mi pare di aver sentito una melodia molto simile al Tema dell'"Aldilà" Fulciano (successivo al FIlm di Coscarelli).
In conclusione, "Phantasm" è un Gioiellino dell'Horror fine-settantiniano, un Modello da seguire se si vuole intraprendere un percorso sperimentale nel Cinema di Genere e, personalmente, penso possa essere definito senza problemi un'autentica Opera d'Arte, e le eventuali imperfezioni secondo me confermerebbero ciò.
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