Regia di Vittorio Salerno vedi scheda film
Fango bollente un film molto crudo, ma realistico. Indimenticabile la prova di Joe Dallesandro della Factory di Andy Wharol.
Fango bollente Italia 1975 la trama: Ovidio Mainardi sembra un tranquillo ed anonimo impiegato addetto ai calcolatori elettronici in una grande azienda. La monotonia del lavoro, la solitudine esistenziale causata da un matrimonio mal riuscito per dissapori con la moglie(per lei più del marito conta la carriera), spinge Ovidio, con altri due soci, a sfogarsi in atti vandalici e di crudele violenza, che si manifesta in una serie di efferati delitti, vere esplosioni di crudele sadismo. La recensione: Fango bollente fu un film all’epoca martoriato dalla censura e sottoposto a tagli. Le mie riflessioni infatti si basano sull’edizione
in dvd di 78 minuti editato dalla O1 dvd video. Sceneggiatura di Giovanni Balestrini, Ernesto Gastaldi, Lucille Laks e Vittorio Salerno. Casa di produzione La Comma 6 Distribuito in Italia da Titanus. Fotografia di Giulio Albonico. La banda dei tre ragazzi ribelli è composta da Joe Dallesandro e dai due debuttanti Gianfranco De Grassi e Guido de Carli. Il commissario è interpretato dal fratello del regista Enrico Maria Salerno. Il film è ambientato in una Torino lividissima. La colonna sonora del film è composta dal maestro Franco Campanino.I brani musicali Santagà e Boiling Mud sono eseguiti dal gruppo dei Panama Red, come riportato nei titoli di coda del film. Quando uscì nelle sale italiane il film venne vietato ai minori di 18 anni. Ispirato a fatti di cronaca nera realmente accaduti la pellicola è una lucida analisi sulla debolezza umana e psicologica che serpeggia nelle grandi città. Lo stadio dove i protagonisti Ovidio Giacomo, e Peppe fomentano una rissa fra i tifosi sugli spalti è lo Stadio Olimpico di Torino in Corso Sebastopoli. L’azienda di calcolatori elettronici dove lavorano i tre amici Ovidio, Giacomo e Peppe è come pubblicato nei titoli di coda del film, una sede dell’Istituto Bancario San Paolo: quella in Corso Savona a Moncalieri (Torino). Film rozzo, tagliato con l’accetta, ma ha un fascino cupo e sinistro. Uno sguardo su borghesi annoiati dediti alla ultra violenza, come nel ben più riuscito ed importante “Arancia meccanica” film del 1971 diretto da Stanley Kubrick. Una regia di Vittorio Salerno, che non bada assolutamente alla forma, ma alla sostanza, con un gran ritmo ultraveloce. Alcune scene sono molto violente e di difficile sopportazione, ma tutto è intinto nel grottesco. Joe Dalessandro fa la sua parte nel ruolo dell’impiegato deluso ed annoiato Ovidio Mainardi, Martine Brochard recita il ruolo della moglie in carriera Alba, più bella che brava. Il truce Gianfranco De Grassi interpreta Giacomo, uno dei tre componenti della banda, visto in un cult movie dello stesso anno di Fango bollente: “L’ultimo treno della notte” diretto da Aldo Lado. La violenza è esplicita ed eccessiva ed ancora oggi disturba emotivamente. Il pre finale cinico mi è molto piaciuto, un’amara e mortale beffa per Martine Brochard. Recita per ennesima volta il ruolo del commissario che risolve il caso il grande Enrico Maria Salerno. Fango bollente un film di genere, che però rappresenta un prodotto tipico degli anni settanta italici, quelli dei poliziotteschi, dei thriller insanguinati e dei gialli alla Dario Argento, ma questo è un altro autore, un altro stile più curato e raffinato. Fango bollente e’ serie B di lusso però. Interpreti e personaggi Enrico Maria Salerno: commissario Santagà Carmen Scarpitta: moglie del politico Joe Dallesandro: Ovidio Mainardi Martine Brochard: Alba Gianfranco De Grassi: Giacomo Guido De Carli: Pepe Enzo Garinei: direttore del Centro ricerche Sal Borgese: il custode Luigi Casellato: questore di Torino Umberto Ceriani: commissario Tamaroglio Claudio Nicastro: primario clinica privata Ada Pometti: ragazza violentata Gengher Gatti: parcheggiatore
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