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Delitto per delitto - L'altro uomo

Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film

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La recensione su Delitto per delitto - L'altro uomo

di Baliverna
8 stelle

Forse è uno dei film più cattivi di Hitchcock, se così posso esprimermi, tra quelli che hanno il maggior numero di personaggi negativi, persino odiosi. Il fondo viene toccato forse dall'ideatore del diabolico piano del doppio omicidio incrociato, cioè Bruno, che è appunto un personaggio diabolico: sia di per sé, che per il fatto che fa emergere la parte peggiore delle persone con cui viene a contatto. Già i suoi genitori sono personaggi spregevoli, e lo è specie sua madre, che forse è la maggior responsabile di quello che il figlio è diventato. Il tennista, poi, da una parte si ribella, ma in verità è connivente con il progetto di Bruno, che egli quasi fa emergere dai recessi più segreti della sua anima, e di fatto diventa suo complice. Anche il dialogo con la dama al ricevimento è un triste sipario di perfidia tentatrice e di risposta purtroppo spensierata. Il modo in cui la signora immagina l'omicidio del marito, ridendo e scherzando, è tutt'altro che un'innocente fantasia umoristica. Hitchcock sembra sostenere in questo film che in quasi tutti si nasconde qualche inconfessabile desiderio omicida, magari non attuato per la paura di essere scoperti. Altro personaggio odioso è la moglie del tennista, e lo è di più per la faccia acqua e sapone e il sorriso ipocrita che fa. L'unica che si salva è forse la nuova fidanzata, anche se pure lei conserva certe ombre di ambiguità. Da una parte si sdegna per il turpe piano e la connivenza del fidanzato, dall'altra ha una certa acquiescenza perché in fondo fa comodo pure a lei.
Il regista - che si vede mentre sale sul treno con un contrabbasso - conduce il film con la sua proverbiale sicurezza e precisione, anche se a me non ha appassionato come altre sue pellicole. Un episodio molto riuscito e suggestivo è quando il tennista si introduce nottetempo nella casa di Bruno, con le ombre che avvolgono la villa e questa che assume un aspetto sinistro (bravo il direttore della fotografia). Anche qui, rimane il dubbio sui veri propositi dell'uomo: avvertire il padre o ucciderlo, magari se le cose si fossero messe male?
E' un film forse un po' troppo pessimista per il suo mettere assieme molti personaggi con reconditi desideri omicidi, che però dall'altro lato coglie bene il modo in cui il male mette radici nel cuore delle persone, che lo coltivano per motivi molto egoistici. Nonostante tutto, c'è spazio per qualche sprazzo umoristico nel personaggio dei due poliziotti. Bravo Farley Granger, e lo è anche Robert Walker, solo che quest'ultimo è gravato da una carica davvero grossa di antipatia.

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