Regia di John Ford vedi scheda film
L'aspetto più significativo di questo film risiede forse nella sua sconcertante attualità: disoccupazione ai massimi livelli, annunci di lavoro fasulli, miserabili paghe a giornata, nessuna tutela, sfruttamento da parte di pochi privilegiati ai danni di una massa di disperati. Sono gli USA della Depressione, ma potrebbe essere il mondo neo-liberista contemporaneo. Per il resto, ritengo che il grande John Ford abbia realizzato opere più ispirate. In "Furore", latitano le invenzioni poetiche che illuminavano altri suoi film, anche "minori". Forse Ford voleva evitare il rischio di "estetizzare" una materia tematica così seria e preferì attenersi scrupolosamente al prezioso testo di Steinbeck (abilmente sceneggiato dal fido Nunnally Johnson). Anche la fotografia del blasonato Gregg Toland (prossimo a reinventare il concetto di prospettiva, con Welles, a forza di pan-focus e focali corte) pare andare in direzione di uno sguardo pulito, sobrio, lucido. Seguendo i Joad nel loro viaggio della speranza dall'Oklahoma alla California, si ha come l'impressione di ripercorrere i set dei gloriosi western, privati però di tutta la loro epica. "Furore" soffre di una certa prolissità, ma nondimeno presenta tutti i tratti caratteristici della poetica fordiana: l'etica del gruppo che soppianta l'eroismo individualista, i debiti con l'espressionismo (non solo nell'utilizzo delle ombre, ma anche e soprattutto nella recitazione "ad occhi sbarrati" degli interpreti), rituali come i pasti in famiglia o i balli di gruppo, la sofferta visione del cristianesimo. E quest'ultima rappresenta il nodo tematico cruciale dell'opera ed è incarnata dal personaggio di Casy, ex-predicatore alcoolizzato, disilluso dalla Religione così come Ma Joad lo è dalla Famiglia e Tom Joad dalla Vita stessa. Sarà proprio Casy, una volta presa coscienza dei valori della solidarietà di classe e della lotta contro lo sfruttamento come unica strada alla realizzazione di una Società più giusta e più equa, ad indicare la strada alla conversione di Tom e Ma Joad alla causa della Gente. "We Are The People", esclama fiera Ma Joad nel finale, e finalmente (per la prima volta nella storia del cinema a stelle e striscie) i peregrinaggi per le sterminate strade d'America verso la Terra Promessa non saranno più riservati a individui solitari o a famiglie, ma all'intera società.
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